Le leve del coworking: tecnologia e contaminazione di idee

Favorire la contaminazione delle idee e mettere a fattor comune spazi e strumenti di lavoro: questo è P1A NoLo, l’ufficio di coworking dove anche la tecnologia di stampa è condivisa e fa la sua parte, contribuendo a migliorare i progetti di lavoro nell’ambito della fotografia e creatività.

Nato nel 2019 dall’idea di tre soci, gli architetti Matteo Aimini, Sara Fontana ed Edoardo Ticozzi, P1A NoLo è uno spazio di coworking milanese dove convergono diverse realtà professionali complementari fra loro: fotografi, registi, designer e creativi condividono lo stesso ambiente e i medesimi strumenti di lavoro. Ciò che li lega è un profondo rapporto di fiducia e di stima reciproca, basato sulla conoscenza e sulle relazioni pregresse.

“Questa scelta – afferma Matteo Aimini – sottolinea il nostro essere in un certo senso “underground”: una linea radicale e in controtendenza rispetto alle attuali logiche di mercato dove il focus si concentra sui rapporti di business. Ciò che invece contraddistingue P1A NoLo è la priorità delle relazioni già consolidate fra i professionisti e la valorizzazione del loro lavoro.”

Situato in zona Loreto a Milano, questo coworking oggi è una lab factory creativa che occupa gli spazi dell’ex fabbrica Guerciotti, famoso marchio di biciclette nato negli anni ‘60 grazie ai fratelli corridori Italo e Paolo.

L’intento di P1A NoLo è rafforzare l’identità di questo ambiente favorendo costantemente una contaminazione di idee fra le diverse figure professionali chiamate a collaborare insieme per affrontare progetti anche complessi.

Quando Matteo Aimini ha deciso di aprire lo studio a professionisti che lavorano con l'immagine ha scelto di investire anche su strumenti e servizi che, messi a fattor comune, potessero dare vantaggio e competitività a tutti. Tra questi vi è sicuramente la scelta di una soluzione di stampa ideale per i diversi professionisti di P1A NoLo che svolgono attività affini e complementari tra loro, ma che comunque hanno esigenze specifiche per quanto riguarda la stampa.

I coworkers Giulia Ticozzi e Giuseppe Fanizza, titolari di Studio Figure, usano infatti la stampante per le anteprime di stampa e i provini di immagini destinate all'editoria e ai menabò delle riviste con cui collaborano, fra cui la prestigiosa National Geographic. Luca Quagliato, invece, regista e fotografo-documentarista freelance che si occupa anche di reportage con taglio socio-ambientale la utilizza per creare stampe professionali che verranno impiegate ad esempio, nella realizzazione di un documentario.  

“La stampante è uno strumento molto importante per il mio lavoro – afferma Luca Quagliato – sia per la mia attività di regista sia per quella di fotografo: mi permette di realizzare tutte quelle operazioni di “pensiero” che ruotano attorno alla creazione delle immagini, alla pubblicazione di un libro oppure al documentario che sto realizzando in questo periodo.”

“Anche per il mio lavoro – dichiara Giuseppe Fanizza– la stampante è indispensabile. Ora la sto usando per realizzare i provini necessari per la pubblicazione di un nuovo libro di cui mi sto occupando.”

Va da sé che in P1A NoLo la necessità primaria era dotarsi di una stampante capace di rispondere a tutte queste esigenze: la scelta è stata fatta ad occhi chiusi ed è ricaduta su Epson, il marchio con cui tutti i co-workers lavorano da diversi anni con grande soddisfazione. Questo ha facilitato l’uso della stampante messa a disposizione in ufficio, una SureColor della serie P che produce immagini dettagliate, dai colori brillanti e in grandi formati.

“Con SureColor P900 – spiega Luca Quagliato – stampo sia a colori sia in bianco e nero ed il formato che utilizzo più spesso è l’A3, ma tra le mie attività non manca la stampa dei menabò, che richiede formati più piccoli (come 13x18 e 10x15). In entrambi i casi questa SureColor si è dimostrata affidabile e con una qualità elevata.”

Tutti i coworkers hanno notato fin da subito una evoluzione importante rispetto ai modelli utilizzati in precedenza, a partire dal software RIP Epson che prevede l’impostazione automatica di alcune funzioni di stampa: evitando ai professionisti il settaggio manuale lascia loro la libertà di concentrarsi su altre operazioni.  

SureColor P900 è una stampante che unisce facilità di utilizzo e ingombro ridotto a risultato di qualità molto elevata. E’ dotata di dieci inchiostri UltraChrome 10 e, grazie all'aggiunta di un canale di stampa extra, non richiede di sostituire di volta in volta l’inchiostro nero matte e quello nero fotografico: il risultato è una più alta qualità delle stampe e una perfetta riproduzione dei colori.

Grazie alle funzioni Black Enhanced Overcoat (che utilizza l'inchiostro della cartuccia grigio chiaro come rivestimento), Carbon Black e Gloss Optimizer è possibile ottenere neri più intensi e più profondi con un elevato contrasto senza ricorrere a una speciale cartuccia di inchiostro dedicata. Non solo: SureColor P900 dimostra elevata qualità fotorealistica anche nelle tonalità di blu più accese, grazie a uno spazio colore ancora più ampio.

“La peculiarità che ho notato fin da subito con SC-P900 – spiega Giuseppe Fanizza – è la qualità dei dettagli, soprattutto delle zone scure e delle ombre, dove emerge immediatamente una notevole accuratezza e precisione. Un’altra evoluzione si osserva nella massima risoluzione di stampa, che assicura elevata qualità grazie alle testine di stampa migliorate”.

"Questa stampante – afferma Renato Sangalli, Head of Sales C&I Printing di Epson Italia – è apprezzata dalle persone che lavorano nei settori creativi, capaci di cogliere i dettagli e apprezzare le prestazioni elevate. La precisione e la qualità delle stampe sono ulteriormente migliorate dai neri più profondi e da una gamma del blu ancora più ampia. Queste caratteristiche fanno parte della soluzione di stampa Epson che include anche hardware, software, inchiostri e carta."