I trend della sostenibilità in Europa
By Epson Blog Team
L’agenda europea sulla sostenibilità è ambiziosa, vasta ed è importante che le aziende di tutte le dimensioni la conoscano. Negli anni a venire il suo retaggio probabilmente cambierà il lavoro, il ciclo di sviluppo del prodotto, i criteri di acquisto dei consumatori e persino i mercati europei.
Come tutti i cambiamenti anche queste novità creeranno delle difficoltà per le aziende, ma anche molte opportunità per marchi innovativi e attivi.
I temi più importanti derivanti dalle istituzioni europee di Buxelles, inclusi l’efficienza energetica, l’economia circolare e la riforma del meccanismo di commercializzazione del carbonio sono stati affrontati nel primo articolo di questa serie.
Tuttavia le informazioni sulle politiche di sostenibilità non provengono tutte da Bruxelles. In questo articolo voglio descrivere l’ambiente e i fattori chiave che guidano il cambiamento delle politiche nei principali mercati nazionali europei.
Germania
In Germania le politiche di sostenibilità nazionale hanno avuto un impatto notevole sui prezzi dell’energia per le aziende, ma sono stati fatti anche degli sforzi significativi per aiutare le organizzazioni a ridurre il peso energetico tramite iniziative governative.
La politica nazionale “Energiewende” era su tutti i titoli di giornali internazionali al momento del suo lancio nel 2011. Il nucleo di questa politica si concentra sul passaggio dal nucleare e dai combustibili fossili alla produzione di energia rinnovabile. Tra gli obiettivi ci sono l’eliminazione totale dell’energia nucleare in Germania entro il 2020 e la produzione del 60% del consumo energetico lordo da fonti rinnovabili entro il 2060.
Nonostante le critiche sui conseguenti aumenti dei prezzi dell’energia, ora la seconda più costosa in Europa, Energiewende ha il merito di abbassare il costo delle tecnologie rinnovabili a livello globale. Questa politica consente alla Germania di essere riconosciuta come la patria delle soluzioni energetiche innovative che comportano ingenti risparmi per le aziende.
Il governo ha anche stimato che ogni anno i possibili risparmi dovuti all’efficienza energetica per le industrie tedesche ammontano approssimativamente a 10 miliardi di euro. Il piano d’azione nazionale tedesco sull’efficienza energetica (NAPE) definisce dei programmi per ridurre le emissioni di CO2 di 25-30 milioni di tonnellate. Una grande fetta di questo piano deve essere implementata attraverso l’efficientamento energetico degli stabilimenti.
Un’altra opportunità definita “iniziativa per creare reti di efficienza energetica” incoraggia gruppi di 8-15 aziende a collaborare per raggiungere uno scopo collettivo al fine di migliorare l’efficienza energetica e di condividere informazioni e idee su come abbassare i consumi aziendali. Questa iniziativa mira a stabilire 500 nuove reti circa entro il 2020.
Francia
Il rapporto Global Energy Architecture Performance Index Report 2015 del Forum economico mondiale colloca la Francia al terzo posto a livello globale e al primo posto tra i paesi europei per l’infrastruttura dedicata all’energia sostenibile.
La produzione di energia nucleare gioca un ruolo fondamentale, rappresentando oltre il 73% della produzione energetica. Tuttavia la Francia è incline a cambiare questo dato, con la legislazione del 2015 che mira a ridurre la quota al 50% negli anni a venire, generando energie rinnovabili per sopperire. Questa transizione non sarà facile, si prevede infatti la riduzione della capacità e l’aumento dei prezzi dell’energia, aspetti che potrebbero avere conseguenze soprattutto sulle aziende a intenso consumo energetico.
Regno Unito
In seguito al forte e recente cambiamento politico dovuto al referendum sull’appartenenza all’UE, il Ministero per l’energia e il cambiamento climatico (Department for Energy and Climate Change ) è stato incorporato nel Ministero del commercio e dell’industria (Department for Business, Innovation and Skills). Resta da vedere se quest’ultimo darà meno importanza alla politica sul clima o dimostrerà un riallineamento per supportare il ruolo vitale delle aziende nell’implementazione delle politiche di sostenibilità.
Nei prossimi 12 mesi il nuovo ministero dovrà esaminare attentamente le politiche emergenti. La risposta iniziale delle aziende con produzione ecosostenibile è stata mitigata dalla nomina ben accolta dal pubblico del nuovo Ministro per i cambiamenti climatici e l’industria.
Nonostante i recenti tagli ai sussidi per i progetti dedicati all’energia rinnovabile, la politica economica definita dal nuovo ministero potrebbe concedere maggiori investimenti alle aziende ecosostenibili, proprio come è avvenuto con il pacchetto di proposte “Green New Deal” lanciato negli USA subito dopo la crisi bancaria.
Italia
Lo schema dei certificati bianchi in Italia rappresenta un’iniziativa che offre una prova commerciabile del risparmio ottenuto dall’utente finale conseguito grazie alle pratiche di efficienza nel settore energetico. I sostenitori dei certificati bianchi affermano che lo schema è uno strumento del mercato che consente di ottenere l'efficienza energetica senza dover pesare sulle finanze pubbliche ed è risultato efficace nel coprire circa il 60% degli obiettivi italiani per quanto riguarda la Direttiva sull’efficienza energetica.
Poiché lo schema verrà garantito solo nel 2020, l'incertezza normativa e le difficoltà di accesso alle risorse finanziarie possono comportare cambiamenti significativi per il panorama energetico. Il successo dello schema nei prossimi cinque anni avrà un ruolo fondamentale nella definizione di questo panorama.
Spagna
Dieci anni fa la Spagna era ritenuta un leader globale delle energie rinnovabili. Tuttavia la crisi finanziaria ha comportato dei tagli ai sussidi e un’importante contrazione nel settore, nonostante questo paese abbia uno dei potenziali solari più alti in Europa.
Una recente “tassa sull’energia solare” che riguarda gli impianti solari al di sotto dei 100 kW ha indebolito ulteriormente questo potenziale, rappresentando un peso economico per le aziende e le abitazioni che usano l’energia solare per autoconsumo. Al momento si discute della possibile rimozione di questa tassa, un’azione che potrebbe rappresentare un passo in avanti verso una nuova politica nazionale di sostegno alla produzione di energia solare sostenibile da parte di un governo che appare largamente scettico in questo settore.
Per avere un'Europa più efficiente è necessaria la partecipazione attiva delle aziende
Il panorama che ci circonda sta cambiando e questo cambiamento va inevitabilmente verso una maggiore efficienza e obiettivi sempre più impegnativi per le aziende. La ratifica dell’accordo sul clima di Parigi richiederà obiettivi sempre più ambiziosi a livello europeo e nazionale.
Le aziende avranno un ruolo fondamentale nel raggiungimento di questi obiettivi, poiché il loro successo dipende essenzialmente da una comunità aziendale che sia pronta e in grado di adattarsi.
Per altre informazioni sulla sostenibilità di Epson puoi consultare il rapporto completo o scaricare i punti salienti all’indirizzo:
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Epson è leader mondiale nel settore tecnologico e si impegna a cooperare per generare sostenibilità e per contribuire in modo positivo alle comunità facendo leva sulle proprie tecnologie efficienti, compatte e di precisione e sulle tecnologie digitali per mettere in contatto persone, cose e informazioni. L'azienda si concentra sullo sviluppo di soluzioni utili alla società attraverso innovazioni nella stampa a casa e in ufficio, nella stampa commerciale e industriale, nella produzione, nella grafica e nello stile di vita. Entro il 2050 Epson diventerà carbon-negative ed eliminerà l'uso di risorse naturali esauribili quali petrolio e metallo.
Guidato da Seiko Epson Corporation con sede in Giappone, il Gruppo Epson genera un fatturato annuo di circa 1.000 miliardi di Yen (circa 7,5 miliardi di euro).
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