I falsi miti sul CLO (Colour Light Output)

By Epson Italia Blog

Da una ricerca condotta per Epson da Tfc Info, società di ricerca specializzata nel settore audiovisivo, tra gli acquirenti di videoproiettori per uso education e business, è emerso che l’86% dei contenuti proiettati è a colori. La resa luminosa dei colori di un videoproiettore digitale si misura in base a uno standard globale che si chiama Color Light Output o CLO. Il CLO quindi misura la resa luminosa dei colori di un’immagine: un’informazione che si aggiunge alla misurazione della luminosità del bianco, unico dato fino a oggi dichiarato dalle case produttrici di videoproiettori. Quando si confrontano diversi modelli di videoproiettori è importante dunque verificare le due specifiche relative ai lumen: una per la luminosità dei colori (che deve indicare la sigla CLO)e l’altra per la luminosità del bianco. Quando non viene specificata la sigla CLO i lumen si riferiscono solo alla luminosità del bianco.

Ecco quindi 6 dei miti più diffusi che chiamano in causa la luminosità dei videoproiettori e che vorremmo sfatare:

Più è luminoso, meglio è:

Non è sempre così. In realtà dipende dal CLO del videoproiettore. Per avere una corretta luminosità è necessario verificare che il CLO, o luminosità dei colori, del videoproiettore sia pari alla luminosità del bianco espressa in lumen. Per cui un videoproiettore con CLO elevato e pari alla luminosità del bianco produrrà immagini sicuramente dai colori più brillanti rispetto a quelli di un videoproiettore con basso CLO. Se invece è alta la luminosità del bianco ma è basso il CLO, le immagini saranno spente e con colori più cupi rispetto a quanto non siano nella realtà.

I videoproiettori sono più o meno tutti uguali

Non è corretto. Non tutti i videoproiettori garantiscono la stessa  resa dei colori. Per esempio, i videoproiettori con tecnologia 3LCD proiettano le componenti rosso, verde e blu di un’immagine simultaneamente, ricombinandole all’interno del videoproiettore stesso, per comporre  l’immagine finale prima che questa “esca dalla lente”. I videoproiettori con tecnologia DLP a 1 chip scompongono invece la luce bianca della sorgente luminosa in una sequenza di immagini rosse, verdi e blu che vengono proiettate  in modo rapido, una via l’altra, in modo da farle percepire al cervello umano come un’immagine composita, costituita dalle immagini dei tre colori primari (rosso, verde e blu). Questo rende i colori più sbiaditi e spenti.

Bisogna essere al buio

Non sempre. Dipende dalla tecnologia del videoproiettore. Un videoproiettore con luminosità del bianco e dei colori ugualmente elevate non ha necessariamente bisogno del buio.

I videoproiettori LCD sono soggetti a una perdita di qualità del colore

E’ falso perché tutti i videoproiettori hanno dispositivi ottici di lunga durata. Il falso mito nasce da prove effettuate sui primi modelli LCD, molti anni fa. Oggi i pannelli sono molto più avanzati rispetto a quelli di prima generazione.

Lo standard CLO è stato creato da Epson e riguarda i videoproiettori 3LCD

E’ falso perché è stato creato dalla Society for Information Display (LINK?) in collaborazione con altre associazioni del settore, totalmente slegate da Epson. In più, il metodo per la misurazione del CLO si applica a tutti i videoproiettori, a prescindere dalla tecnologia.

I videoproiettori DLP non causano più il cosiddetto effetto arcobaleno

Non è corretto. L’effetto arcobaleno si verifica ancora in alcuni modelli e per alcune persone. L’effetto arcobaleno è la percezione, da parte di alcune persone, di ombre verdi, rosse o blu sullo schermo. Questo accade soprattutto con i videoproiettori DLP che non proiettano sequenze di immagini nei colori primari sovrapposte abbastanza velocemente da convincere il cervello dell’osservatore che si tratti di un’unica immagine.

I modelli DLP con una ruota colore a sei segmenti hanno una gamma cromatica più ampia dei videoproiettori 3LCD che usano solo tre colori (RGB)

Non è corretto. L’occhio umano può rilevare al massimo circa 10 milioni di colori, quindi una gamma cromatica più ampia non è comunque utile.  I videoproiettori Epson per l’ufficio e per la formazione offrono colori tre volte più luminosi rispetto ai videoproiettori DLP a 1 chip con analoghi valori in lumen dichiarati. Questi modelli DLP, nonostante usino una gamma cromatica più ampia, non raggiungono comunque una luminosità dei colori pari a quella del bianco, dal momento che i colori sono presentati ogni singolo colore è proiettato in sequenza dopo quello che lo precede. Anche se si utilizza una ruota colore a sei segmenti, dunque, il videoproiettore DLP deve comunque ridurre l’ampiezza di ciascun segmento, poiché la ruota ha sempre e solo 360 gradi e dunque l’ampiezza della gamma colori risulta comunque ininfluente.

 

Gruppo Epson

Epson è leader mondiale nel settore tecnologico e si impegna a cooperare per generare sostenibilità e per contribuire in modo positivo alle comunità facendo leva sulle proprie tecnologie efficienti, compatte e di precisione e sulle tecnologie digitali per mettere in contatto persone, cose e informazioni. L'azienda si concentra sullo sviluppo di soluzioni utili alla società attraverso innovazioni nella stampa a casa e in ufficio, nella stampa commerciale e industriale, nella produzione, nella grafica e nello stile di vita. Entro il 2050 Epson diventerà carbon-negative ed eliminerà l'uso di risorse naturali esauribili quali petrolio e metallo.

Guidato da Seiko Epson Corporation con sede in Giappone, il Gruppo Epson genera un fatturato annuo di circa 1.000 miliardi di Yen (circa 7,5 miliardi di euro).

global.epson.com/

Informazioni sull'articolo

DATA DI PUBBLICAZIONE

Author

Author profile

Epson Italia Blog