Epson per la cultura

By Epson Italia Blog

Chi ha detto che i musei e gallerie d’arte debbano esporre solo oggetti antichi? È quello che abbiamo pensato noi di Epson quando abbiamo proposto l’introduzione delle nostre tecnologie nel Museo Studio del Tessuto della Fondazione Antonio Ratti di Como e nel Museo storico dell’età veneta di Bergamo.

In queste esposizioni uniche, infatti, l’antico si unisce perfettamente al nuovo e i videoproiettori interattivi firmati Epson si trasformano in strumenti perfetti per illustrare e ricreare l’arte del passato.

Come abbiamo già visto in occasione della collaborazione con il Museo Santa Giulia di Brescia, la tecnologia rende unica l’esperienza del visitatore: lo accompagna lungo la visita e lo coinvolge in prima persona, permettendogli di interagire con le opere esposte.

Ma entriamo nel dettaglio e scopriamo cosa offrono i due musei al pubblico.

Museo del tessuto: una trama di antichità e tecnologia

Il Museo Studio del Tessuto della Fondazione Antonio Ratti nasce nel 1998 da un’idea di Antonio Ratti, l’industriale comasco della seta che ha scelto di aprire al pubblico le proprie collezioni di tessili antichi.

Il museo espone più di 3.300 reperti tessili e oltre 2.500 libri che illustrano la storia del tessuto dal III al XX secolo. Come sappiamo, è dall’antico che si crea il nuovo, è per questo che le collezioni di tessuti del museo sono un’importante fonte di ispirazione per stilisti e disegnatori di moda.

I curatori del museo hanno scelto di affidarsi alla tecnologia Epson per mostrare al mondo le bellezze dell’antichità, volendole tuttavia preservare: “Esporre al pubblico i tessuti originali può causare un deterioramento o addirittura danni più gravi, data l’epoca e la delicatezza dei campioni” – ci spiega Margherita Rosina, Direttore del Museo Studio del Tessuto. “Per questo abbiamo scelto la strumentazione Epson che permette ai visitatori di studiare, lavorare e imparare la storia del tessuto in modo efficace e ci consente di diversificare facilmente le esposizioni in base al tipo di interlocutori che incontriamo: studenti, stilisti o semplici curiosi.”

Tutto questo è possibile grazie a videoproiettori interattivi a ottica ultracorta e alle Document Camera collegate. Grazie alla combinazione di questi due strumenti è possibile ricreare il tessuto in una videoproiezione perfetta con la quale è possibile interagire per esaminare nei dettagli il tessuto: trama, ordito, decorazioni e lavorazioni. Ogni presentazione si trasforma in un confronto costruttivo dove le immagini dei tessuti possono essere visualizzate e commentate in diretta sullo schermo senza danneggiare i tessuti, accontentando stilisti e operatori di settore che desiderano osservare i minimi particolari della trama del tessuto e gli addetti ai lavori che devono maneggiare i tessuti.

Il videoproiettore Epson ha davvero fatto la differenza, ricreando perfettamente trame e colori fedeli all’originale: “La resa delle immagini dei tessuti e la fedeltà cromatica per noi è essenziale – continua la Direttrice – La brillantezza e la qualità dei colori e delle tinte hanno convinto tutti i nostri esperti”.

Museo storico dell’età veneta: la tecnologia c’è ma non si vede

Il museo nasce con l’idea di far rivivere agli spettatori il passato della città in modo originale e interattivo, permettendogli di imparare qualcosa sulla storia di Bergamo e allo stesso tempo di divertirsi.

La particolarità del museo sta proprio nei reperti che sono “assenti” e sostituiti dalla possibilità di interagire con l’ambiente, trasformando l’apprendimento da passivo ad attivo. “È il punto di partenza per scoprire la città” – ci ha raccontato Alessandro Bettonagli, allestitore del museo. “I reperti del 500 li abbiamo lasciati dov’erano, nella città, dando così ai visitatori la possibilità di intraprendere un viaggio personale alla scoperta del passato”.

I 22 videoproiettori interattivi Epson installati nel museo hanno permesso di creare uno spazio espositivo unico che si presta a dar vita a installazioni di alto impatto emotivo e narrativo.

Perché scegliere Epson?

“Ci siamo affidati ai prodotti Epson perché garantiscono la migliore qualità di proiezione – spiega Bettonagli – non sono da sottovalutare poi il design e la compattezza: non potendo appenderli niente al muro, abbiamo realizzato una struttura autoportante in modo che i videoproiettori siano invisibili“.

Ultimo ma non meno importante è il monitoraggio delle installazioni: i videoproiettori sono collegati alla rete internet del museo e inviano report quotidiani (ore d’utilizzo, temperature d’esercizio, lampade), accessibili anche da remoto. Tutto questo si traduce in maggiore efficienza e risparmio di tempi e costi.

Da oggi possiamo ufficialmente dire che anche la tecnologia è un’opera arte degna di un museo!

Gruppo Epson

Epson è leader mondiale nel settore tecnologico e si impegna a cooperare per generare sostenibilità e per contribuire in modo positivo alle comunità facendo leva sulle proprie tecnologie efficienti, compatte e di precisione e sulle tecnologie digitali per mettere in contatto persone, cose e informazioni. L'azienda si concentra sullo sviluppo di soluzioni utili alla società attraverso innovazioni nella stampa a casa e in ufficio, nella stampa commerciale e industriale, nella produzione, nella grafica e nello stile di vita. Entro il 2050 Epson diventerà carbon-negative ed eliminerà l'uso di risorse naturali esauribili quali petrolio e metallo.

Guidato da Seiko Epson Corporation con sede in Giappone, il Gruppo Epson genera un fatturato annuo di circa 1.000 miliardi di Yen (circa 7,5 miliardi di euro).

global.epson.com/

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