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L’impronta idrica del nostro guardaroba. Come ridurre gli oltre 700 mila litri d’acqua del nostro armadio con la Dry Fiber Technology

Cos’è l’impronta idrica? E qual è il peso che ha nel settore della moda? Quanta acqua, in sostanza, serve per produrre capi di abbigliamento? E come possiamo ridurre questo consumo idrico attraverso la nostra tecnologia? Ne ha parlato il nostro Corporate Sustainability Manager, Luca Cassani, in un’intervista radiofonica rilasciata a Vicky Mangone, conduttrice del programma “120 minuti”, nella puntata andata in onda su giornaleradio.fm il 20 marzo 2025. Questa la trascrizione. [Vicky Mangone] Se oggi è la giornata della felicità, sabato sarà la giornata dell'acqua. Si celebrerà sabato 22 marzo, la giornata mondiale dell'acqua. In questa occasione Epson ha presentato i risultati di una ricerca condotta in otto Paesi europei, tra cui l'Italia, che evidenzia l'elevato consumo idrico associato ai nostri guardaroba, un tema spesso sottovalutato. Secondo la ricerca, l'Italia si posiziona al secondo posto in Europa per impronta idrica con ben 723.744 litri d'acqua, pensate un numero esagerato proprio, necessari per produrre mediamente i capi posseduti da ciascun italiano, preceduta solamente dal Portogallo e seguita dalla Polonia. Questi numeri si riferiscono alla quantità di acqua utilizzata per produrre, per rifinire, per tingere, per stampare i vestiti presenti nei nostri armadi. Cerchiamo di saperne di più dal nostro ospite. Buongiorno, benvenuto Luca Cassani, manager sostenibilità aziendale di Epson Italia.   [Luca Cassani] Buongiorno a…

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La stampa di etichette con CW-D6000: intervista ad Alessio Ughi

Nel mondo della stampa digitale per etichette, la ricerca della qualità e della versatilità è un obiettivo costante.  Con la nuova serie ColorWorks D6000, l’innovazione si fa concreta grazie all’introduzione di inchiostri dye di nuova generazione, che ampliano le possibilità di applicazione e migliorano la resa cromatica. Ne abbiamo parlato con Alessio Ughi – Head of Sales Business Systems di Epson Italia – per approfondire i vantaggi di questa tecnologia. Inchiostri dye: una nuova prospettiva sulla stampa di etichette Tradizionalmente, gli inchiostri dye vengono distinti da quelli a pigmenti per la loro maggiore fluidità e gamma cromatica, sebbene presentino una minore resistenza ai raggi UV. Nella CW-D6000, questi inchiostri sono stati formulati per ottenere etichette dai colori vivaci e con contrasti profondi, ideali per un branding d’impatto e un’eccezionale resa visiva su supporti lucidi e testurizzati. "L’inchiostro dye è a base liquida e penetra nelle fibre della carta, fornendo una gamma di colori più ampia. Con i giusti supporti, come le carte fotografiche lucide o materiali progettati per ricevere questi inchiostri, si ottengono risultati straordinari." – afferma Alessio Ughi. Profili colore personalizzabili e massima versatilità Un altro elemento chiave della CW-D6000 è la capacità di gestire diversi tipi di supporto grazie ai profili colore integrati nel driver della stampante. È possibile creare profili personalizzati per ottimizzare la resa su materiali specifici,…

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Un anno di sostenibilità: gli impegni di Epson Italia

Logistica più efficiente e meno impattante Luca Cassani sottolinea come un aspetto chiave per ridurre l'impronta di carbonio sia stata l'ottimizzazione della logistica. Grazie a una nuova partnership con Asian Direct, Epson ha migliorato la distribuzione dei propri prodotti, spedendoli direttamente dalla fabbrica in Giappone ai distributori. Questo ha consentito una riduzione delle emissioni di CO2 tra il 10% e il 50% per container. Inoltre, evidenzia come la collaborazione con Maersk abbia permesso di adottare il metanolo verde per il trasporto marittimo. Solo nel primo anno dell'accordo, questa iniziativa ha permesso una riduzione di 230 tonnellate di CO2. Parallelamente, abbiamo ottimizzato il carico dei container, aumentando l'efficienza di circa il 15% e riducendo il numero complessivo di spedizioni necessarie. L’impatto positivo delle stampanti EcoTank Luca Cassani mette in evidenza un altro importante traguardo: la linea di stampanti EcoTank ha superato i 100 milioni di unità vendute a livello globale nel 2024. Questa tecnologia consente di ridurre significativamente l’impatto ambientale rispetto ai modelli a cartucce: ogni EcoTank evita circa 6 kg di rifiuti in plastica e riduce le emissioni di CO2 equivalente di 30 kg durante il suo ciclo di vita. L’uscita dal mercato delle stampanti laser La coerenza nelle scelte strategiche è uno dei valori fondamentali di Epson. Due anni fa, abbiamo annunciato l’eliminazione…

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Anche quest’anno vi aspettiamo a Düsseldorf in occasione di Drupa (Padiglione 5, stand D20)

Sono passati quasi cinque anni dall’ultimo appuntamento a Drupa, il principale evento europeo per l'industria della stampa commerciale, e c'è grande attesa per l'evento di quest'anno a Düsseldorf, che si svolgerà dal 28 maggio al 7 giugno. Siamo orgogliosi di potervi mostrare i significativi progressi compiuti nelle tecnologie di stampa a getto d'inchiostro digitali, portando soluzioni di stampa innovative, compatte ed efficienti. Le nostre demo live consentiranno di vedere al lavoro la nostra ampia gamma di stampanti di largo formato, le nostre stampanti industriali per etichette SurePress e le nostre Monna Lisa dedicate alla stampa industriale direttamente su tessuto. Non mancheranno stampanti più piccole e compatte per la stampa a colori di alta qualità su vari materiali e superfici. Un tema chiave per noi a Drupa quest'anno è soddisfare la domanda di produzione localizzata, poiché il settore si orienta verso prodotti personalizzati e su richiesta. Abbiamo innovato la nostra produzione per soddisfare questa esigenza, mostrando come le nostre più recenti tecnologie di stampa digitale consentano alle imprese di produrre articoli di alta qualità, a colori e progettati in modo unico. Il mercato dei gadget sta subendo una significativa trasformazione mentre i microproduttori in tutta Europa abbandonano le tecniche di produzione analogiche meno flessibili e inefficienti a favore delle nuove tecnologie digitali. Questo cambiamento è…

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Epson Climate Reality Barometer 2023: se vogliamo cambiare il mondo, prima dobbiamo capirlo

Nel 2021, Epson ha avviato il suo Climate Reality Barometer. Si tratta di un sondaggio globale progettato per raccogliere le opinioni delle persone e informazioni sulle azioni che intraprendono in risposta al cambiamento climatico in corso e in accelerazione. Oggi questo sondaggio si è sviluppato al punto da coinvolgere oltre 30.000 persone in 39 mercati a livello internazionale e ci fornisce un'affascinante visione su come il cambiamento climatico influenzi la nostra vita quotidiana e come ci sentiamo al riguardo. Fin da subito, un barometro sulla realtà climatica si è rivelato un'idea innovativa. Mentre molte aziende raccontano al mondo le loro azioni positive per tutelare il clima, il Barometro di Epson è molto concentrato sull'ascolto. Ciò potrebbe sembrare un controsenso, ma è una posizione assolutamente naturale per Epson. Ogni prodotto che creiamo si basa su una comprensione profonda delle sfide che i nostri clienti affrontano e delle loro esigenze nell’affrontarle. Dedichiamo risorse significative a questa forma di scoperta del cliente: in che altro modo potremmo altrimenti sviluppare le soluzioni di cui ha bisogno? Allora, perché il cambiamento climatico dovrebbe essere diverso? È una sfida globale e, come azienda impegnata nel raggiungimento dell'Obiettivo di Sostenibilità delle Nazioni Unite numero 13, questo tipo di comprensione è fondamentale se vogliamo migliorare la vita delle persone e costruire un…

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Acquisto di apparecchiature IT per l’ufficio: le problematiche ambientali sono ora più importanti dei costi

La sostenibilità è da tempo una priorità per le aziende di tutto il mondo. Sembra però che i responsabili aziendali siano giunti a un punto di svolta in cui le problematiche ambientali legate agli investimenti in apparecchiature IT per l'ufficio sono considerate più importanti rispetto ai costi. In un recente sondaggio condotto in Europa, Medio Oriente e Africa, i responsabili di alcune importanti aziende hanno risposto in modo simile alle domande sulle problematiche a livello di sostenibilità che sono state loro poste, evidenziando una visione comune. Ad esempio, Andy Ratcliffe, responsabile di Key Digital, pluripremiato fornitore di servizi IT gestiti con sede nel Regno Unito, ha dichiarato: "I nostri clienti sono ora più consapevoli che mai delle problematiche ambientali e desiderano quindi ridurre sia i consumi energetici sia i rifiuti generati dalla stampa. La sostenibilità svolge un ruolo fondamentale nelle decisioni di acquisto dei clienti e viene spesso prima del prezzo". Questo pensiero trova generalmente conferma nell'intera regione. Andreas Olsson, responsabile vendite di Telloprint, importante fornitore svedese di servizi gestiti per supermercati, afferma: "L'aspetto ambientale sta emergendo sempre di più. I nostri clienti sono molto attenti all'ambiente". Non è diverso in Germania. Matthias Schiwietz, amministratore delegato di LaserHOST, azienda che fornisce servizi gestiti, ha dichiarato: "I clienti vogliono un IT sostenibile, compresa la stampa"….

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Aumento della produttività: il ruolo delle apparecchiature IT per l’ufficio non è da sottovalutare

L'Europa e il Medio Oriente hanno un problema di produttività. Sebbene in alcuni Paesi, ad esempio l'Irlanda e il Lussemburgo, i risultati siano positivi, i lavoratori europei producono circa 65 unità di prodotto per ogni ora di lavoro[i]. Emirati Arabi Uniti e Arabia Saudita producono rispettivamente 43 e 48 unità di prodotto all'ora[ii] (il valore potrebbe variare a seconda delle statistiche). Nei Paesi africani la produttività è ancora più bassa. Gli Stati Uniti, invece, producono circa 85 unità di prodotto per ogni ora di lavoro[iii]. In genere, si presume che la scarsa crescita della produttività sia dovuta a una forza lavoro ridotta con competenze non aggiornate e a minori investimenti in complesse forme di produzione[iv]. Gli economisti cercano spesso di esaminare i vari fattori che compongono il cosiddetto "puzzle della produttività". Tuttavia, non sempre si riesce a trovare la causa esatta. I responsabili aziendali dovrebbero quindi provare ad analizzare più da vicino la propria situazione in modo da capire cosa li frena. A volte il problema è davvero banale e potrebbe dipendere da una mancanza di formazione, da un ambiente di lavoro poco efficiente, da condizioni di scarso benessere o da interruzioni nei processi[v]. Quest'ultimo aspetto è fondamentale. Senza processi fluidi e tecnologie adeguate alla base, è possibile perdere ore – se non giorni…

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Alla continua ricerca della tecnologia perfetta per la formazione

L'istruzione è senza dubbio l'investimento nel futuro più importante che una società possa fare. La maggior parte delle persone ha però solo una possibilità per cogliere nel segno.   Di conseguenza, l'enorme responsabilità della scelta ricade su policy maker e insegnanti. La ricerca dell'approccio ideale, in particolare per quanto riguarda il ruolo della tecnologia, ha scatenato accesi dibattiti e dato il via a una serie di studi volti a individuare il modo migliore per gestire il sistema della formazione.   Se da un lato ci sono quelli che esaltano le virtù della tecnologia, quasi senza eccezioni, dall'altro troviamo coloro che puntano il dito contro gli effetti negativi dei social media e dell'eccessivo tempo passato davanti a uno schermo, ritenendo che studenti e insegnanti dovrebbero utilizzare meno sistemi digitali.   Nel mezzo di questa continua battaglia, il recente cambio di prospettiva sull'uso della tecnologia nelle aule intrapreso dalla Svezia, in parte grazie alla netta inversione di marcia del Ministro per l'Istruzione, 1sottolinea la necessità di un approccio graduale.   Quindi, chi detiene davvero la chiave per la strada giusta da seguire? I sostenitori dell'EdTech o gli scettici? Per rispondere a questa domanda occorre tenere in considerazione entrambi i punti di vista. 1 https://thepeninsulaqatar.com/article/07/06/2023/swedish-schools-to-reduce-screens-increase-books EdTech: la prospettiva di chi è a favore Coloro che promuovono il…

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Non accontentarti di una visione dei contenuti scadente

Immagina di andare al cinema per guardare un film attesissimo. Hai letto le recensioni. Hai fatto la coda alla cassa. Hai comprato i pop corn e silenziato il telefono. Entri in sala e sei pronto per essere travolto dalle emozioni, ma lo schermo è piccolo e le immagini sono sfocate, con la testa degli altri che ostacola la visuale.   Resteresti deluso e probabilmente chiederesti un rimborso. Questo è proprio quello che accade ogni giorno a studenti e dipendenti di tutto il mondo, che – nelle aule o nelle sale riunioni – si trovano davanti a schermi inadeguati allo scopo, ovvero apprendere, illustrare presentazioni o connettersi con i colleghi.   Il risultato? Per quel che riguarda le aziende, riunioni poco efficienti e scarsa collaborazione. Nel settore dell'istruzione, le conseguenze sono ancora più preoccupanti. In base a quanto emerso da una ricerca Epson condotta tra gli insegnanti, una tecnologia di proiezione scadente può influire negativamente sui risultati scolastici.   Gli insegnanti ritengono, infatti, che ci sia una correlazione tra l'impossibilità per i bambini di visualizzare chiaramente le immagini sullo schermo e i voti delle verifiche 1. A scuola, i banchi nelle ultime file sono paragonabili ai posti in platea più lontani dal palco all'interno di un teatro: in entrambi i casi, la visuale è ridotta.  …

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Periferiche ibride per un mondo ibrido

Il mondo del lavoro ha subito una significativa trasformazione verso modelli ibridi. Tuttavia, molte aziende non si rendono conto che tutto ciò avviene èmolto velocemente. Secondo Gartner, infatti, il cambiamento sta accelerando: in base alle stime, entro la fine del 2023 il 39% dei knowledge worker a livello mondiale adotterà un approccio ibrido al lavoro. Nel 2022, questa percentuale si attestava al 37% i. Questo cambiamento ha ridefinito il modo in cui lavoriamo, con le aziende intente a implementare servizi e strategie a supporto di un ambiente di lavoro misto, dagli investimenti in strumenti di collaborazione e comunicazione top di gamma, come le piattaforme per le videoconferenze, alle iniziative di digital transformation, ad esempio i sistemi basati su cloud e le soluzioni di gestione documentale. In questa corsa al cambiamento, molte organizzazioni hanno però tralasciato alcune tecnologie essenziali di uso quotidiano, ovvero le periferiche IT (tra cui stampanti e scanner), che tutti diamo per scontate. Di conseguenza, quando c'è bisogno di integrare la tecnologia esistente nei nuovi modelli di lavoro, i problemi sono lampanti. Sebbene gli investimenti in strumenti e software di collaborazione da remoto siano importanti, gli strumenti fisici utilizzati dai dipendenti per le principali attività quotidiane non devono passare in secondo piano. Attraverso periferiche IT adatte per il mondo ibrido, le aziende…

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