Nottingham Playhouse

Nottingham Playhouse festeggia il suo 50° anniversario nel moderno complesso di Wellington Circus. Tutto ebbe inizio una sera di cinquant'anni fa quando l'allora ventiquattrenne Ian McKellen e il giovane Michael Crawford recitarono nel Coriolano di Shakespeare messo in scena da Tyrone Guthrie.

Informazioni generali

Da quel momento, il Playhouse ha raccolto un crescendo di consensi, diventando oggi uno dei teatri regionali più innovativi del Regno Unito, dove nascono e vengono coltivati nuovi talenti, sia nel campo della sceneggiatura, sia in quello della recitazione.

Ogni anno il Playhouse mette in scena da sei a nove grandi produzioni, cui si aggiunge un programma secondario di eventi rivolto ai giovani e alla comunità. Ciò richiede un grande impegno da parte del responsabile di produzione Jasper Gilbert e del suo team per la progettazione e la costruzione di set e scenografie. Oltre a lavorare per il Playhouse, Gilbert e il suo team realizzano set anche per altre compagnie teatrali in collaborazione con l'azienda specializzata Rocket Scenery. Non è quindi raro vedere una scenografia realizzata dal team di Gilbert come sfondo in altri teatri, perfino nel West End di Londra.

"L'utilizzo del CAD è fondamentale nel nostro lavoro", ha commentato Gilbert. "Utilizziamo programmi come AutoCAD, Vectorworks e SketchUp per la pre-produzione in 2D e 3D, seguendo progetti di costruzione altamente dettagliati per creare le centinaia di componenti su misura che in genere formano un set. La stampa degli elementi scenici avviene mediante plotter in formato A1 e A2 presso due laboratori diversi. Il CAD viene inoltre utilizzato per la programmazione delle macchine a controllo numerico impiegate per tagliare le forme più complesse".

La soluzione

Di recente, i responsabili del teatro Playhouse hanno avuto modo di valutare le potenzialità legate a un più ampio utilizzo delle stampanti digitali a colori di grande formato. "Volevo vedere quali vantaggi avrebbe portato la tecnologia digitale alle nostre produzioni", ha spiegato Gilbert. "Negli ultimi anni anche il settore della progettazione e della costruzione di set ha assistito allo sviluppo di nuove tendenze, in particolare per quanto riguarda la disponibilità di nuovi materiali, il cui utilizzo consente sia di ridurre i costi che di creare effetti innovativi".

Gilbert ritiene inoltre che grazie alla tecnologia digitale sia possibile garantire un maggiore rispetto delle scadenze da parte del team di produzione. "Quando lavoriamo a una nuova produzione, non abbiamo orario e spesso ci tratteniamo fino a tarda notte. Nel nostro settore, inoltre, le specifiche tecniche degli elementi scenici possono cambiare da un momento all'altro, in base a come si evolve l'opera teatrale. Quando iniziamo a lavorare a una produzione, abbiamo solo una vaga idea della sua evoluzione. Solo collaborando con lo scenografo possiamo iniziare a delineare i criteri di progettazione, cercando di realizzare la sua visione del set nel rispetto della storia con la nostra esperienza e le apparecchiature a disposizione. Per via delle scadenze sempre più strette, dobbiamo agire tempestivamente. Se un lavoro è urgente, non possiamo perdere tempo aspettando che la stampa sia pronta".

Dopo aver valutato una serie di stampanti di grande formato, il team di Playhouse ha optato per Epson SureColor SC-T5000 affidandosi a Digital Photo Solutions, un'azienda con sede nel Kent. Questa stampante a 4 colori da 36 pollici è progettata appositamente per le applicazioni che richiedono velocità e convenienza. Inoltre, si integra con facilità in qualsiasi ambiente lavorativo, inclusi gli uffici, grazie al suo ingombro ridotto e ai comandi sulla parte anteriore. SureColor SC-T5000 utilizza gli inchiostri Epson UltraChrome XD, progettati specificamente per garantire stampe di alta qualità e di lunga durata con neri intensi, un'ampia gamma cromatica e linee nitide ben definite.

In seguito all'installazione della stampante SureColor, Gilbert ha notato un notevole miglioramento a livello di produzione. La stampante ha infatti reso possibile la creazione di nuovi effetti su materiali in precedenza non gestibili internamente. "Prendiamo per esempio la stampa su canvas. In passato avremmo dovuto affidarci a un'azienda esterna, opzione però non fattibile se le scadenze sono strette. La creatività dello scenografo verrebbe quindi limitata. Ora, se lo scenografo desidera utilizzare un particolare effetto di pittura, possiamo stamparlo", ha affermato Gilbert. La stampante Epson supporta diverse tipologie di carta con peso diverso e un'ampia gamma di laminati plastici. "Non abbiamo mai avuto problemi a stampare su questi materiali con la stampante Epson", ha aggiunto Gilbert, sottolineando anche l'eccezionale qualità e l'elevata velocità di stampa.

Grazie alla possibilità di stampare internamente gli elementi scenici, è cambiata anche l'organizzazione del lavoro nel reparto di produzione, che può così avvalersi di scenografi e progettisti interni. "Ora possiamo essere più audaci, sperimentando nuove applicazioni e idee innovative, senza ripensamenti", ha commentato Gilbert, citando come esempio le recenti produzioni con set bidimensionali in stile flat, effetto richiesto espressamente dallo scenografo.

Pur non avendo mai utilizzato una stampante Epson in passato, Gilbert non ha incontrato alcuna difficoltà grazie alla facilità di configurazione e alla semplice esecuzione degli interventi di manutenzione ordinaria della stampante SureColor.

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  • 1 stampante Epson SureColor SC-T5000 Velocità e convenienza, due aspetti chiave

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