SI VIVE UNA VOLTA SOLA (MA SI RINASCE CENTO)

By Epson Italia Blog

Perché cadere oggi fa tanta paura? Perché la caduta, quando si è grandi, prende il nome di fallimento. E se quando si cade dalla bicicletta ci si fa un po’ male ma dopo pochi minuti si ritorna a pedalare, il fallimento ha dentro di sé il germe del definitivo. Chi fallisce magari riesce a rimettersi in piedi tra mille sforzi, ma la ferita del fallimento fatica a rimarginarsi. Anzi rimane aperta. Sulla difficoltà del rimettersi in piedi non possiamo che essere d’accordo. Ma su questa accezione lapidaria del concetto di fallimento assolutamente no. Certo per noi in Italia è un po’ più difficile.

Negli Stati Uniti, per esempio, il cosiddetto fallire non solo non è reato, è un valore riconosciuto e conclamato. Retaggio della cultura dei pionieri, chi fallisce è chi sa rischiare e di conseguenza, chi sa rischiare riprova. Finché non vince. Basti ricordare Steve Jobs che, appena licenziato dalla sua stessa creatura Apple, ha inventato Pixar, per poi tornare in Apple e da lì entrare nella leggenda direttamente dalla porta principale. Per noi è diverso. La caduta dell’autostima spesso azzera qualsiasi possibilità di riconoscere un valore di apprendimento dal fallimento.

Ma ovviamente tutto ciò è molto pericoloso. Come fare dunque a diventare anche noi un po’ pionieri di noi stessi ed evitare, in caso di caduta, di sentirci finiti? Matteo Catullo dalle pagine di Espansione, celebra addirittura l’elogio del fallimento come un’esperienza quasi piacevole e stupefacente. Cadere, è oggettivamente duro. Ma non così tanto, se riusciamo a capire come arginare la paura che trasforma l’atto nella caduta in un’ineluttabile sentenza di fallimento. E’ più semplice di quanto si possa pensare. Basta recuperare l’abitudine a cadere. Quella che avevamo da ragazzi. E verificare che non c’è paura mentre si cade. Quella semmai, come dichiara Catullo, arriva prima o dopo. Ma comunque, dopo è talmente forte l’urgenza di rimettersi in piedi e di ricominciare a giocare che uccide ogni paura. Bene.

E’ ora di riprenderci questa capacità perduta. Come? Secondo Catullo, recuperando quelle sensazioni. E quindi provando a passare dalla posizione eretta a quella sdraiata in 10 movimenti. A nostra scelta, purché ogni passaggio risulti agevole ed eseguibile lentamente in modo da prenderne piena consapevolezza. Riscopriremo il senso della gravità, che è naturale ed è meno faticoso del mantenere costantemente una postura eretta e forte. Una volta fatto l’esercizio, passiamo alla vita vera e immaginiamo 10 movimenti in successione per lasciarsi andare e trasformare la paura di cadere nel piacere della conquista della libertà di essere, sempre e comunque, noi.

Anche in questo caso non è necessario fare nulla di rivoluzionario. I movimenti possono riguardare il modo in cui mangiamo, dormiamo o ci relazioniamo con gli amici. E il lasciarsi andare perde ogni caratteristica di caduta. Il basso e l’alto si confondono e la porta chiusa del fallimento davanti a noi si sposta dietro le nostre spalle. Permettendoci così di andare altrove, e di riscoprire che c’è qualcosa di noi che rinasce. Incurante di acciacchi o eventuali lividi residui.

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Epson è leader mondiale nel settore tecnologico e si impegna a cooperare per generare sostenibilità e per contribuire in modo positivo alle comunità facendo leva sulle proprie tecnologie efficienti, compatte e di precisione e sulle tecnologie digitali per mettere in contatto persone, cose e informazioni. L'azienda si concentra sullo sviluppo di soluzioni utili alla società attraverso innovazioni nella stampa a casa e in ufficio, nella stampa commerciale e industriale, nella produzione, nella grafica e nello stile di vita. Entro il 2050 Epson diventerà carbon-negative ed eliminerà l'uso di risorse naturali esauribili quali petrolio e metallo.

Guidato da Seiko Epson Corporation con sede in Giappone, il Gruppo Epson genera un fatturato annuo di circa 1.000 miliardi di Yen (circa 7,5 miliardi di euro).

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