RIPARTIRE CON L’IVA

By Epson Italia Blog

Chi fa da sé…lavora. Sappiamo, infatti, che, sempre più spesso per chi fatica a trovare un lavoro (o ha perso quello che aveva), l’unica forma per rimettersi in pista è quella del lavoro autonomo con la conseguente apertura di una Partita Iva. Nel 2012 ne sono state aperte ben 549mila di cui quasi la metà corrispondenti a giovani under 35. I settori trainanti? Commercio e servizi professionali (che rappresentano, insieme, il 38,6% del totale), seguiti dall’edilizia che in piena “crisi del mattone” ha registrato l’ingresso di quasi 55mila nuove attività.

Nonostante quello che si sente dire, aprire una partita IVA non significa entrare definitivamente in una sorta di “buco nero fiscale”. E’ solo complicato. Innanzitutto bisogna fare un distinguo di “status” e decidere se saremo imprenditori “individuali” o “autonomi”. L’imprenditore individuale è solitamente un artigiano o commerciante. Ha l’obbligo di iscriversi al Registro delle Imprese e all’INPS nella gestione artigiani o commercianti. Coloro che fanno invece capo a un Ordine dovranno iscriversi alla cassa previdenziale di riferimento. L’IRPEF sarà calcolata sul “reddito d’impresa”, ovvero sulla differenza tra ricavi e costi di competenza, tenendo conto che i ricavi fatturati vengono tassati anche se non ancora incassati e i costi possono essere dedotti anche se non ancora pagati, purché facciano riferimento ai ricavi dell’anno.

L’imprenditore individuale emette fattura senza dover indicare la ritenuta d’acconto e nel Modello Unico dovrà compilare la parte corrispondente alla lettera F se si tratta di contabilità ordinaria o G se si tratta di contabilità semplificata. L’imprenditore autonomo è invece colui che esercita una professione per cui è prevista l’iscrizione a un albo o ordine professionale oppure un libero professionista (per esempio un consulente). L’imprenditore autonomo non iscritto all’albo dovrà versare i contributi alla gestione separata dell’INPS e pagherà l’IRPEF sulla base del reddito annuale risultante dai compensi incassati nell’anno e i costi deducibili pagati, secondo quindi il cosiddetto principio di cassa. Nella compilazione del Modello Unico il lavoratore autonomo dovrà compilare il riquadro E. Dall’IRPEF inoltre potrà togliere tutte le ritenute subite durante l’anno e nell’emissione delle fatture dovrà essere indicata la ritenuta d’acconto.

Una volta che abbiamo deciso se essere “individuali” o “indipendenti” è necessario capire se scegliere la contabilità ordinaria (obbligatoria in presenza di un giro d’affari superiore ai 400mila Euro o facoltativa, in caso di giro d’affari inferiore, da formalizzare per iscritto)  e quindi attenersi alla compilazione del registro IVA acquisti e vendite, del registro cronologico dei componenti di reddito e dei movimenti finanziari, del registro dei beni strumentali ammortizzabili e, in presenza di dipendenti, del libro unico del lavoro. Oppure optare per la contabilità semplificata che prevede solo la compilazione del registro IVA degli acquisti e delle vendite e, in presenza di dipendenti, del libro unico del lavoro. Ma, una volta definiti questi aspetti, come si procede? Innanzitutto si avvia online la Comunicazione Unica dove si possono compilare tutti i moduli previsti (per l’Agenzia delle Entrate, l’INPS, l’INAIL ecc.) e poi occorre mandare il tutto, sempre per via telematica al Registro delle Imprese. Da qui in poi le ricevute e tutte le comunicazioni inerenti alla pratica saranno inviate all’indirizzo PEC indicato dell’imprenditore. Sì, ci rendiamo conto che la procedura non è propriamente semplice, ma nel sito http://www.registroimprese.it/ oltre alla modulistica on-line è presente anche una guida dettagliata in merito.

E in ogni caso, come per la denuncia dei redditi, se proprio pensiamo che le formalità burocratiche parlino un linguaggio che non ci appartiene, o temiamo di commettere errori, meglio affidare la pratica a un commercialista, che potrà occuparsi, responsabilmente e al posto nostro, anche degli adempimenti contabili cui, una volta “partiti con l’IVA”, saremo tenuti.

 

 

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