Come sarà il lavoro nel 2030?
By Epson Italia Blog
Il mondo del lavoro e dell'industria è cambiato enormemente negli ultimi anni. Il lavoro da remoto e l'automazione sono diventati la norma in molti settori. Tuttavia, le tendenze apparentemente generate dalla pandemia esistevano già. Ciò che è accaduto nel 2020 ha semplicemente portato a una forte accelerazione di alcuni sviluppi che stavano già rimodellando il mercato e l'ambiente aziendale prima del Covid-19.
In quest'ottica, pur non potendo prevedere il futuro, possiamo farci un'idea di come saranno lavoro, produzione e gestione negli anni a venire.
Quali sono quindi le tendenze emergenti e che sfruttiamo a nostro vantaggio per contribuire a plasmare il futuro del lavoro? Ce ne sono quattro a cui prestare attenzione:
- Automazione: dall'automazione fisica con i robot SCARA che producono e assemblano, all'automazione virtuale con i robot software che gestiscono le attività ripetitive in ufficio, tutto ciò che può essere automatizzato sarà automatizzato. Da un punto di vista industriale, ciò sarà possibile con tecniche come la produzione distribuita. In ufficio, il personale amministrativo potrà essere riassegnato in larga misura. L'automazione dei processi robotici e l'intelligenza artificiale gestiranno fatture, corsi di formazione e inserimento del personale.
- Collaborazione: senza la ripetitività dei processi e delle attività manuali, le idee saranno le risorse più importanti del futuro. Queste idee devono essere incanalate in innovazioni reali e l'unico modo per ottenerle è attraverso la collaborazione e la condivisione. Ciò che è emerso durante la pandemia continuerà a svilupparsi con nuovi modi di connettersi e condividere oltre i limiti fisici dell'ufficio.
- Sostenibilità: con l'ingegnosità umana resa libera per innovare attraverso la collaborazione, tutto è possibile. Tuttavia, le risorse del mondo sono limitate così come il cervello e il corpo umano hanno dei limiti. Ecco perché la sostenibilità deve essere al centro del lavoro e dell'industria. Inoltre, è necessario che le aziende non si limitino a far crescere la propria attività, ma che ne portino altre, investendo in comunità, start-up e partner che porteranno a un maggiore successo.
- Apprendimento permanente: non c'è dubbio che l'innovazione e le trasformazioni stiano cambiando rapidamente la portata, il ritmo e la scala del lavoro. Con un ambiente di lavoro destinato a mutare radicalmente con l'automazione e la digitalizzazione, e con la crescita di settori completamente nuove, lo sviluppo delle competenze e un serio impegno a favore dell'apprendimento permanente saranno fondamentali per soddisfare le esigenze della forza lavoro del futuro.
Le aziende devono formulare piani concreti ora per essere pronte per l'ambiente di lavoro del 2030. I leader devono concentrarsi sulla costruzione di culture orientate alla tecnologia e incentrate sull'uomo, con a capo una leadership mirata e visionaria in grado di guidare operazioni aziendali sostenibili. Questo obiettivo può essere raggiunto se le aziende considerano quanto segue:
- Come integrare i dati demografici in evoluzione nella forza lavoro: con l'ingresso nella forza lavoro di un numero sempre maggiore di persone appartenenti alla generazione Z, le aziende saranno tenute a essere orientate allo scopo piuttosto che al solo profitto.
- Come integrare i fattori ambientali, sociali e di buona governance (ESG) nei beni e nei servizi: è in aumento la richiesta di trasparenza da parte delle aziende in merito alle loro politiche etiche e ambientali.
- Necessità di aggiornare e riqualificare i lavoratori: c'è già una carenza di talenti in un momento in cui le strategie digitali stanno creando attività del tutto nuove e mission-critical. Le aziende dovrebbero cercare internamente e sviluppare i talenti che già hanno, promuovendo l'apprendimento permanente e sviluppando programmi educativi che contribuiscano a collocare in modo sistematico i dipendenti interni più adatti in futuro.
Sono tempi di incertezza. I datori di lavoro hanno difficoltà a definire l'ambiente lavorativo che verrà; i dipendenti temono per il loro futuro.
In quest'ottica, le aziende dovrebbero sempre pensare a far avanzare le frontiere del proprio settore. Ci sono già esempi di aziende che hanno fatto passi da gigante in questa direzione.
Una di queste è Amazon, che ha stanziato 700 milioni di dollari per l'aggiornamento professionale e la formazione in diversi reparti. Un altro esempio è Epson, che investe ogni giorno circa 1,14 milioni di euro in ricerca e sviluppo e ha stanziato 73 miliardi di euro per promuovere l'innovazione sostenibile.
La spinta al cambiamento è in atto da anni. Ben prima della pandemia da COVID-19, le aziende erano troppo lente, troppo isolate e troppo dipendenti da strutture complesse. Ciò che molti temevano, e che la pandemia ha confermato, è che queste aziende sono state progettate per un mondo che sta scomparendo, e non per un futuro che sarà caratterizzato da elevata connettività, automazione senza precedenti, dati demografici in evoluzione e da un'attenzione crescente alle persone, agli obiettivi e ai valori.
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Gruppo Epson
Epson è leader mondiale nel settore tecnologico e si impegna a cooperare per generare sostenibilità e per contribuire in modo positivo alle comunità facendo leva sulle proprie tecnologie efficienti, compatte e di precisione e sulle tecnologie digitali per mettere in contatto persone, cose e informazioni. L'azienda si concentra sullo sviluppo di soluzioni utili alla società attraverso innovazioni nella stampa a casa e in ufficio, nella stampa commerciale e industriale, nella produzione, nella grafica e nello stile di vita. Entro il 2050 Epson diventerà carbon-negative ed eliminerà l'uso di risorse naturali esauribili quali petrolio e metallo.
Guidato da Seiko Epson Corporation con sede in Giappone, il Gruppo Epson genera un fatturato annuo di circa 1.000 miliardi di Yen (circa 7,5 miliardi di euro).
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