Profumeria 2.0 con Epson

Siamo tutti d’accordo, fare la coda alla cassa è davvero una noia! Grazie ai risultati della ricerca sponsorizzata da Epson sul retail lo sappiamo per certo!

Abbiamo già visto che quasi un terzo dei consumatori europei rinuncia agli acquisti se vede che la coda in cassa è troppo lunga. Oggi invece vogliamo farvi vedere come questo dato ha influenzato un grande cambiamento nei punti vendita delle profumerie più conosciute e apprezzate in Italia.

Stiamo parlando di Sephora che ha scelto le stampanti fiscali Epson per migliorare il servizio di Check-out nel punto vendita di Corso Vittorio Emanuele a Milano.

La catena di profumerie non è certo nuova all’uso della tecnologia per migliorare il servizio al cliente. Già da tempo nei punti vendita vengono utilizzate applicazioni CRM e per il supporto alle vendite. A queste, da agosto 2014, si sono aggiunte le stampanti Epson Intelligent e il restyling della casse all’interno del punto vendita.

Le casse “tradizionali” sono state spostate dal piano terra, dove si trova l’ingresso del negozio, al piano inferiore, mentre al piano terra sono state installate due “postazioni” mobili equipaggiate con stampanti POS Intelligent.

Come cambia l’acquisto?

Tutto diventa più veloce e snello. Una volta selezionati i prodotti da acquistare, la cliente deve semplicemente mostrarli alla commessa che li scansiona con un dispositivo mobile – nel caso di Sephora un iPod Touch – collegato alle stampanti Intelligent.

La “cassa” riceve i dati, stampa lo scontrino da remoto e la cliente può effettuare il pagamento in autonomia con bancomat, carta di credito o gift card. Facile, immediato e davvero utile! Non solo per la cliente che può fare gli acquisti con la massima efficienza e velocità, ma anche per il punto vendita che non è costretto a tenere una persona fissa in cassa, migliorando così l’assistenza ai clienti che hanno bisogno di consigli per gli acquisti.

Il nuovo sistema di pagamento ha avuto una grande successo a Milano, per questo Sephora prevede di installarlo in altri 15 dei negozi italiani entro la fine del 2015, coprendo così circa il 10% della rete vendita totale nel nostro Paese.

Cosa ne pensate? Vi piacerebbe fare gli acquisti “fai-da-te”?