CHI BEN COMINCIA…
By Epson Italia Blog
Un recente articolo del Wall Street Journal mette in luce l’enorme boom di start up nate negli ultimi tempi. Peccato che molte di esse, siamo intorno all’80%, spariscano dal mercato con la stessa velocità con cui nascono. Succede perché, molto spesso, i loro fondatori non hanno ben chiari tre semplici “comandamenti” inderogabili.
Il primo è di tipo organizzativo. Una start up in primo luogo deve avere una squadra vincente. Quando si tratta di massimizzare le probabilità di successo, molte imprese “neonate” costruiscono i team al limite della casualità. Succede che il compagno di stanza decide che “non si può non fare”, che l’uomo con il denaro incontra quello con l’idea, che il “dipendente frustrato” si mette in proprio e coinvolge alcuni colleghi. Questi driver sono decisamente deboli per portare una nuova iniziativa imprenditoriale verso il successo. Una squadra di lavoro vincente deve avere un cuore fatto di due ventricoli. Uno “visionario” e uno “organizzativo”. Se è presente solo un ventricolo, non funziona. Se ce ne sono tre funziona meglio, ma da quattro in poi i vantaggi cominciano a decrescere fino a essere sopraffatti da una sostanziale ingovernabilità.
Il secondo comandamento è trovare un mercato redditizio e allo stesso tempo sostenibile. Cosa che normalmente non viene messa nella giusta evidenza. Capita l’ipotesi di un cliente e il feroce impulso all’azione porta subito a pensare che quella sia la giusta direzione e il giusto mercato. Spesso è solo un cliente. E un cliente solo, per quanto grande, più che un mercato può essere una trappola. E’ quindi necessario stare in guardia. Il suggerimento, alquanto singolare, del Wall Street Journal è di munirsi di un grosso gong e di suonarlo ogni volta che si percepisce di essersi avvicinati a un mercato che sia allo stesso tempo redditizio e sostenibile. Se i vicini non si lamentano per un giorno, c’è da preoccuparsi. Se non si lagnano per una settimana è opportuno cambiare rotta al più presto.
Il terzo e ultimo comandamento è uscire dall’ecosistema delle start up dopo lo svezzamento. Sicuramente mai come oggi i tempi sono stati tanto favorevoli: le infrastrutture sono diventate molto sofisticate (e non si limitano al foraggiamento finanziario), ci sono acceleratori, mentori, coach, concorsi, eventi. E funzionano se attivati nel posto giusto e al momento giusto. In modo potente. Ma devono essere utilizzati per crescere velocemente e per superare la fase di start up al più presto possibile e dire così addio ai confortevoli spazi di co-working, smettere di trascinarsi da una start-up conference all’altra, abbandonare le riunioni notturne di startuppers. Insomma, una volta che le gambe sono forti, si va avanti da soli. Un conto è essere “start up dipendenti”, un conto è essere imprenditori. Se si rientra nella prima categoria si può anche sopravvivere a patto di essere capaci di reggere un continuo e infaticabile processo di reinvenzione. Che non è una maledizione, ma bisogna essere consapevoli che l’abilità imprenditoriale è un’altra cosa.
Author profile
Epson Italia Blog
Gruppo Epson
Epson è leader mondiale nel settore tecnologico e si impegna a cooperare per generare sostenibilità e per contribuire in modo positivo alle comunità facendo leva sulle proprie tecnologie efficienti, compatte e di precisione e sulle tecnologie digitali per mettere in contatto persone, cose e informazioni. L'azienda si concentra sullo sviluppo di soluzioni utili alla società attraverso innovazioni nella stampa a casa e in ufficio, nella stampa commerciale e industriale, nella produzione, nella grafica e nello stile di vita. Entro il 2050 Epson diventerà carbon-negative ed eliminerà l'uso di risorse naturali esauribili quali petrolio e metallo.
Guidato da Seiko Epson Corporation con sede in Giappone, il Gruppo Epson genera un fatturato annuo di circa 1.000 miliardi di Yen (circa 7,5 miliardi di euro).
global.epson.com/